Kodak, il gigante della fotografia analogica che ha segnato un’epoca, sta vivendo una seconda giovinezza.
Dopo anni di difficoltà e di adattamento alle sfide della digitalizzazione, il marchio sta riscoprendo il suo antico splendore grazie a una nuova ondata di interesse per le fotocamere analogiche e le pellicole. Questo fenomeno non è casuale: le nuove generazioni, abituate a scattare migliaia di foto con il telefono e a condividere ogni momento sui social media, stanno riscoprendo il valore di un approccio più tradizionale alla fotografia.
Nel mondo digitale, ogni foto sembra essere solo un altro scatto da aggiungere a una lista infinita di altre foto. Il mondo analogico, invece, è caratterizzato da una maggiore lentezza, si abbandona quella irrefrenabile frenesia di scattare per prediligere pochi scatti ma più pensati. Ogni foto è unica e speciale, con le sue imperfezioni. Anzi, sono proprio queste a rendere lo scatto unico. L’attenzione al dettaglio è cruciale nell’analogico.
Questo ritorno alle origini sta conquistando anche i più giovani, che trovano nelle pellicole fotografiche un modo per fermare il tempo e catturare emozioni in modo autentico. Non solo nostalgia, ma una vera e propria riscoperta di un’arte che resiste e si adatta ai tempi. Kodak, consapevole di questa riscoperta, ha puntato su nuove linee di fotocamere e pellicole, rispondendo alla domanda crescente di prodotti analogici che permettano ai fotografi di tornare a godere della magia di uno scatto che non può essere facilmente replicato.
In un mondo dove la fotografia digitale sembra regnare sovrana, l’analogico rappresenta oggi una scelta consapevole, un antidoto alla superficialità e un modo per ritrovare il vero significato di ogni immagine.